L’altra sera ero in palestra e come mi capita a fine lezione, arrivo in spogliatoio, dopo il saluto, dopo qualche pacca sulla spalla e due chiacchiere con gli allievi. Apro la borsa per prendere l’accappatoio e quanto mi occorre per la meritata doccia, sfilo la cintura nera e con cura la ripongo al sicuro, nella borsa. È in quel momento che l’occhio mi cade sull’altra cintura che tengo sempre con me, la cintura bianca e, diversamente dalle altre sere, la [...].
Categoria: Principi Marziali
Prima di chiederci quale sia il nesso tra comunicazione e Karate (o meglio tra comunicazione e arti marziali orientali in generale) vorrei provare a spiegare cosa si intende (e cosa intendo io) per comunicazione efficace. Spesso siamo portati a pensare che parlare equivalga a comunicare ma questo non è sempre vero, anzi direi che è raramente vero. La mia formazione scolastica è tecnico-scientifica e non ho studiato il latino. Cercando su internet ho però trovato questa definizione: comunicare, dal latino [...].
In occidente il concetto di “non voler possedere” viene spesso affiancato al concetto di rinuncia consapevole a qualcosa che ci piace, che vorremmo fare nostro o che vorremmo mantenere in nostro possesso. Al contrario, in oriente, questa espressione assume un significato più profondo e liberatorio, ovvero: liberare il pensiero dall’idea (malsana) che sia possibile (davvero) possedere qualcosa. Ciò non significa, rinunciare a tutto. Dobbiamo vivere su questa terra e dobbiamo farlo secondo le regole di una società che, in parte, [...].
Il grande samurai Miyamoto Musashi, considerato il più grande spadaccino della storia del Giappone, diceva: “Se sguaini la spada devi essere interiormente pronto a uccidere l’avversario”. Forse Musashi, col suo pensiero, voleva suggerirci di sforzarci di fare le cose fino in fondo oppure di lasciarle andare del tutto. Un pò come quando non siamo sufficientemente motivati e decisi a metterci in dieta. In un caso del genere, meglio lasciar perdere. Altrimenti anche solo fare la spesa diventerà lungo ed estenuante [...].
Ogni cosa intorno a noi si esprime in maniera indipendente dal fatto che la apprezziamo o ce ne accorgiamo. Si potrebbe dire che tutto accade a prescindere da noi e che la facoltà di porre attenzione a ciò che accade, è una opportunità che possiamo decidere di sfruttare o di sprecare. Accorgerci del manifestarsi di ogni cosa nell’Universo è compito nostro: se ce ne accorgiamo, avremo la possibilità di meravigliarci, beneficiarne e rallegrarci. In caso contrario non lamentiamoci di avere [...].
Tutti noi nel corso della nostra vita ci troviamo a pronunciare frasi del tipo: “Questa estate, quando sarò in ferie mi prenderò il tempo per leggere quei libri che se ne stanno sul comodino, mi prenderò cura di me facendo delle belle e rilassanti passeggiate e poi finalmente uscirò un pò perché non ne posso più di questo estenuante ritmo casa-lavoro.” Oppure: “Quando andrò in pensione mi rifarò di tutto. Mancano ancora solo dodici anni e poi investirò i miei [...].
Quando si pensa a un artista marziale, spesso, si pensa a una persona calma, sicura di sé, equilibrata nelle azioni, concentrata, essenziale nei modi e nelle abitudini, rispettosa di sé e degli altri. In altre parole, una persona retta e con una presenza perfettamente equilibrata. Queste qualità che, come detto, si ritrovano in parte o tutte assieme in colui il quale pratica con sincerità, costanza e dedizione la marzialità, da cosa derivano? O meglio ancora, attraverso quale tipo di allenamento [...].
Ogni praticante di Arti Marziali ha sognato, almeno una volta nella vita, di imparare a sferrare pugni e calci efficaci e imparabili, frutto di una energia sovrannaturale. Spesso questa ricerca (poco marziale) dell’estrema distruttività del colpo passa (solamente) attraverso l’allenamento fisico, il condizionamento, l’aumento della forza e della prestanza fisica. Tale ricerca spasmodica, spesso, porta lontano dall’obiettivo. Quello che si ottiene è una finta sensazione di efficacia, labile e passeggera, che si esaurisce in fretta perchè è legata a un [...].
Nell’Aikidō e nel Tàijíquán, ogni gesto è originato dal movimento dell’energia (che a sua volta è attivato dall’intenzione), così anche nel Karate, nel Jūdō e nel Jū Jitsu non è importante la forza muscolare quanto l’abilità di gestire e direzionare il Ki (o il Qi). Tra le Arti Marziali orientali, quelle che forse si sono dedicate maggiormente allo studio del Ki (o del Qi) sono l’Aikidō giapponese e il Tàijíquán cinese. La prima tra le due arti citate, l’Aikidō, deve [...].
Tra le storie zen si narra di un giovane monaco al quale era stato chiesto di recapitare una lettera molto importante. Arrivato quasi a destinazione, si trovò a dover attraversare un ponte presidiato da un samurai molto esperto nell’uso della spada che aveva fatto voto di sfidare i primi cento uomini intenzionati a passare da una sponda all’altra del fiume. Prima dell’arrivo del monaco, il samurai, aveva già sfidato e vinto novantanove malcapitati. Il giovane chiese la grazia di passare [...].