Edward Hall, la Prossemica e lo Spazio Vitale nella Relazione

Edward Hall, la Prossemica e lo Spazio Vitale nella Relazione

La prossemica studia l’utilizzo dello spazio e delle distanze che vengono adottate dalle persone quando si relazionano e comunicano tra loro e può essere utilizzata per dare importanti informazioni sul tipo di rapporto che esiste fra gli interlocutori.

Il termine prossemica è stato utilizzato per la prima volta dall’antropologo statunitense Edward T. Hall (16 maggio 1914 – 20 luglio 2009) nel lontano 1963.

Questa disciplina ci dice che le distanze che quotidianamente stabiliamo sono un preciso indice del tipo di rapporto che stiamo intrattenendo con l’interlocutore, ci parla del nostro disagio o del nostro benessere relazionale, della disponibilità o della chiusura, della nostra manifestazione di fiducia o di sfiducia.

La distanza umana, sulla base della quale vengono regolati i rapporti interpersonali, viene definita spazio vitale o spazio prossemico. Le quattro distanze prossemiche sono:

  • distanza intima (0-50 cm), caratteristica dei rapporti stretti, dove è presente intimità, come tra partner, tra madre e figlio, tra familiari, ecc. A questa distanza si è talmente vicini da potersi perfino toccare e odorare
  • distanza personale (50–150 cm), utilizzata per l’interazione con gli amici
  • distanza sociale (150-300 cm), utilizzata per la comunicazione tra conoscenti, nel rapporto insegnante-allievo o tra colleghi
  • distanza pubblica (oltre i 300 cm), utilizzata per le relazioni pubbliche. In questo caso specifico il coinvolgimento che si viene a creare non è tanto con il singolo bensì con l’insieme delle persone in generale

Attenzione che la percezione prossemica cambia quando si prendono in considerazione i rapporti intimi, dove un avvicinamento viene vissuto con piacere e un allontanamento con sofferenza.

In linea di massima possiamo dire che le similitudini e le alleanze tra individui fanno diminuire le distanze tra loro, mentre le diversità e i contrasti le aumentano.