Trovare dentro noi stessi la motivazione e i nostri valori

Trovare dentro noi stessi la motivazione e scoprire i nostri valori

Dopo i due precedenti articoli sull’ikigai, ovvero: “il motivo per cui ci alziamo la mattina” e sulla resilienza, ossia: “capacità umana di perseverare, nonostante tutto, nel perseguire i propri obiettivi” mi è venuto naturale la voglia di trattare il tema della motivazione.

Mentre cercavo una foto di copertina adatta all’argomento mi sono imbattuto in quella che ho pubblicato e che ritrae il mio caro amico ed ex compagno di scuola, Moreno Pesce. Un ragazzo eccezionale, non solo per le imprese epiche che porta a termine con una forza di volontà che ha dell’incredibile, ma anche e soprattutto per la splendida umanità che sa trasmettere.
Moreno è l’esempio di una grande motivazione che gli ha permesso e gli permette di esprimere la sua essenza più vera e, nel contempo, di donarla agli altri. Se non conoscete Moreno, vi invito a seguirlo sulla sua pagina facebook.

Motivazione

La spinta motivazionale si attiva in noi quando sentiamo il bisogno di cambiamento, ovvero avvertiamo uno squilibrio tra la nostra attuale condizione e una condizione nuova, potremmo dire “desiderata”. Parliamo di squilibrio perché per natura siamo programmati per tendere all’equilibrio, ne sono la prova il principio di retroazione negativa mutuato dalla fisica e dall’automazione, il principio di Le Châtelier mutuato dalla chimica e il principio di omeostasi che, come ci spiega la biologia, è la naturale tendenza al raggiungimento/mantenimento della stabilità.

In natura non esiste niente di più costante del cambiamento.
Giorgio Nardone

Volendo fare un esempio forse un pò banale, se una persona sente il desiderio di bere perché ha sete, significa che il suo equilibrio è venuto meno a causa di una situazione di disagio, la sete appunto. La motivazione sprona quindi l’individuo all’azione e lo spinge a bere un bicchiere d’acqua.

Per cambiare ci vuole motivazione, nessuno cambia tanto per cambiare. Se pur sentendo la spinta a cambiare, ci sentiamo frenati, forse non abbiamo ancora chiara la nostra motivazione (o non è sufficientemente forte).

In psicologia esistono numerose definizioni di motivazione. Canestrari e Godino, nel loro trattato di psicologia scientifica, la definiscono come “quel processo o stato interiore che [..] rende conto del perché un soggetto intraprenda (o non intraprenda) un’azione, finalizzata al raggiungimento di un determinato scopo o obiettivo”.

Diverse sono le teorie che cercano di spiegare il meccanismo della motivazione: la teoria pulsionale biologica, la teoria degli istinti, la teoria pulsionale etologica, la teoria dell’attivazione o arousal, la teoria pulsionale freudiana, la piramide dei bisogni di Abraham Maslow, ecc.

Semplificando potremmo dire che la motivazione è collegata ai valori personali dell’individuo e alla sue convinzioni (o credenze).

Scoprire la nostra mappa valoriale

Ma cosa sono i valori, quali sono i nostri valori e come possiamo scoprirli?

I valori determinano cosa è veramente importante per noi, scoprire la nostra scala valoriale significa scoprire la nostra vera essenza, sapere perché facciamo le cose o perché, anche se forzati dall’esterno, non riusciamo a farle. Ad esempio, se una donna ha come valori primari famiglia e figli e non contempla come valori primari i soldi e il lavoro, difficilmente potrà essere una donna manager motivata, sempre in giro per il mondo a chiudere contratti e generare nuove opportunità di business.

Scoprire quali sono i nostri valori equivale a scoprire come leggere la nostra mappa del mondo, a capire perché ci dirigiamo da una parte e non dall’altra. Comprendere questo è fondamentale per accettare con serenità le nostre scelte o anche per accettare eventuali compromessi momentanei.

Conoscere i nostri valori e il modo in cui li realizziamo, ci permette di possedere una sorta di bussola interna che ci guida verso la scoperta della nostra vera essenza e ci sostiene nelle scelte compatibili col nostro essere, permettendoci di definire obiettivi adeguati alla nostra autorealizzazione.

Le domande che ci dovremmo porre per scoprire quali sono i nostri valori sono: “perché una tal cosa è così importante per me?” e anche “quali sono le cose davvero importanti per me, quelle per cui non sono disposto a scendere a compromessi?”.

Una lista, non esaustiva, di possibili valori potrebbe essere la seguente: affermazione, affetto, amicizia, amore, apprendimento, armonia, autonomia, avventura, competizione, condivisione, cooperazione, coraggio, creatività, curiosità, dialogo, divertimento, fama, fede, fedeltà, giustizia, integrità, intimità, intraprendenza, novità, libertà, onestà, ordine, originalità, piacere, potere, presenza, qualità, responsabilità, rispetto, saggezza, salute, serenità, sicurezza, sincerità, solidarietà, spiritualità, stabilità, status, successo, umiltà, vittoria.

Come le convinzioni agiscono sulla motivazione

E le convinzioni (o credenze) cosa sono? Come le convinzioni possono agire nei confronti della motivazione?

Le convinzioni sono come delle storie che ci raccontiamo (o ci lasciamo raccontare) e definiscono quanto per noi è reale e quanto è illusione. Da quando nasciamo, fino a quando cessiamo di vivere, assimiliamo tantissime informazioni che ci arrivano dalla famiglia, dagli insegnanti, dalla scuola, dalla società, dalle amicizie, ecc e attraverso la rielaborazione di queste informazioni (e del nostro vissuto) plasmiamo la nostra realtà individuale, ci creiamo le nostre convinzioni.

Potremmo quindi definire la convinzione come un’attitudine mentale di accettazione di una asserzione, senza la completa conoscenza intellettuale della materia in questione e soprattutto senza la comprensione richiesta per confermarne la verità.

Esempi di convinzioni (o credenze) possono essere rappresentate da frasi di questo genere: “sono convinto che il benessere sia più importante che accumulare denaro!”, “credo che la libertà sia fondamentale per vivere!”.
Frasi del genere esprimono convinzioni ma anche valori come benessere e libertà. Questo accade perché valori e convinzioni sono elementi profondamente connessi.

Il problema con il mondo è che gli stupidi hanno assolute certezze e le persone intelligenti sono piene di dubbi.
Bertrand Russell

Le convinzioni di per sè non sono né buone, né cattive e siamo noi a decidere il valore che devono avere nella nostra vita e come possono condizionarci e influire sulla nostra motivazione.

Una convinzione può essere limitante se si tratta di un concetto che veicola in noi un messaggio negativo, come ad esempio:

  • c’è la crisi ed è un brutto momento per l’economia
  • non riesco ad imparare bene la lingua inglese
  • ho un metabolismo lento e ingrasso qualsiasi cosa mangio
  • sono sfortunato in amore e non ho successo con le donne
  • sono pigro e non amo andare in palestra
  • con tutti gli impegni e doveri che ho non trovo il tempo da dedicare a me stesso

Ugualmente, una convinzione può essere potenziante se si tratta di un concetto che veicola in noi un messaggio positivo:

  • in questo momento così particolare è possibile trovare ottime opportunità di lavoro e di guadagno
  • mi piace molto studiare la lingua inglese e ci riesco molto bene
  • posso riattivare il mio metabolismo facilmente, arrivando a ottenere il peso forma che desidero
  • posso essere interessante e so come piacere alle donne
  • il movimento fisico fa bene ed è divertente, mi piace muovere il mio corpo e incontrare nuove persone
  • so gestire bene il mio tempo e questo mi consente di ritagliarmi degli spazi per me stesso/a

Una volta scoperti i nostri valori e le nostre convinzioni possiamo dire di conoscere le nostre motivazioni interne ovvero qual è la nostra spinta interiore al cambiamento che non dipende da sollecitazioni e ricompense esterne. Questa forza interiore è ciò che dobbiamo seguire e alimentare per giungere all’autorealizzazione e all’espressione della nostra essenza.