La spirale è un simbolo la cui origine si perde nella notte dei tempi, è presente nella storia dell’arte e in quella di differenti culture antiche della Terra. La ritroviamo, infatti, nelle incisioni preistoriche di Northumberland, in Inghilterra, così come in quelle della Valcamonica in Italia e della cultura celtica, dei nativi americani, in Cina così come nell’antico Egitto. Inoltre, la spirale è una delle forme geometriche più diffuse in natura, basti pensare al DNA umano, al moto del ciclone o delle nubi interstellari, alla vite rampicante, alla conchiglia, [...].
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Nelle Arti Marziali si alterna spesso la pratica tecnica con esercizi di coltivazione del Qi, ecco che ad esempio non esiste Taiji Quan senza Qi Gong. I marzialisti si prendono particolare cura dei meridiani tendino-muscolari (o jīng jìn, 经筋) con sequenze come l’Yi Jin Jing, conosciuta anche come il “Classico della Trasformazione dei Tendini e dei Muscoli“. Questo tipo di lavoro è consigliato non solo ai marzialisti ma a chiunque. Mantenere in salute e forti i nostri muscoli ci consente [...].
Cos’è il Qi? Al termine Qi sono state affibiate molteplici traduzioni: “energia”, “forza vitale”, “dualità materia-energia”, “etere”, “soffio”, “potenza in movimento”, ecc e forse è questa la ragione per cui risulta un concetto difficilmente traducibile. Il Qi di fatto può assumere svariate manifestazioni ed essere differenti cose in diversi momenti. Nella filosofia cinese il Qi è alla base di tutti i fenomeni dell’universo e garantisce la continuità tra le forme grezze e materiali e le energie sottili, rarefatte, non materiali. [...].
Per i Cinesi e per la filosofia Taoista, alla base della Medicina Tradizionale Cinese, la posizione eretta è, fra tutte, la più importante perché è quella che consente all’uomo di entrare in connessione con la terra (e il mondo terreno) e allo stesso tempo con il cielo (e il mondo spirituale). Con i piedi ben piantati al suolo e con il capo rivolto al cielo, l’essere umano, che ne sia consapevole o meno, diviene anello di congiunzione e canale energetico [...].
Ogni praticante di Arti Marziali ha sognato, almeno una volta nella vita, di imparare a sferrare pugni e calci efficaci e imparabili, frutto di una energia sovrannaturale. Spesso questa ricerca (poco marziale) dell’estrema distruttività del colpo passa (solamente) attraverso l’allenamento fisico, il condizionamento, l’aumento della forza e della prestanza fisica. Tale ricerca spasmodica, spesso, porta lontano dall’obiettivo. Quello che si ottiene è una finta sensazione di efficacia, labile e passeggera, che si esaurisce in fretta perchè è legata a un [...].
Nell’Aikidō e nel Tàijíquán, ogni gesto è originato dal movimento dell’energia (che a sua volta è attivato dall’intenzione), così anche nel Karate, nel Jūdō e nel Jū Jitsu non è importante la forza muscolare quanto l’abilità di gestire e direzionare il Ki (o il Qi). Tra le Arti Marziali orientali, quelle che forse si sono dedicate maggiormente allo studio del Ki (o del Qi) sono l’Aikidō giapponese e il Tàijíquán cinese. La prima tra le due arti citate, l’Aikidō, deve [...].
Di cosa parliamo quando diciamo che le Arti Marziali sono in grado di forgiare il carattere di colui il quale le pratica con passione e dedizione? Carattere, dolore, empatia e compassione Pur non essendo masochisti, è indubbio che la pratica di un’arte marziale coinvolga, in un certo qual modo, la presenza del dolore nel corso dell’allenamento. Chiunque sia stato colpito da un pugno, messo in leva o proiettato sa di cosa si stia parlando; stessa cosa vale per il dolore [...].