Viviamo in un mondo del lavoro i cui ritmi sono sempre più frenetici, un mondo che subisce trasformazioni e spinte tecnologiche continue. In questa realtà così dinamica e fluida, le soft skill (conosciute anche come competenze trasversali) ricoprono un ruolo cruciale. Il termine soft skill ci fa pensare a qualcosa di “leggero”, “impalpabile” anche se tali competenze sono sempre più fondamentali e determinanti nel mondo del lavoro odierno. L’appellativo “soft” serve anche a distinguerle dalle hard skill, ovvero le competenze tecniche e specialistiche specifiche delle diverse professioni (es. la conoscenza della legge per un avvocato, delle malattie e della loro cura per il medico, delle lingue nel caso di un interprete, ecc).
Sempre più spesso le aziende cercano profili professionali in possesso di spiccate competenze trasversali, quali: consapevolezza emotiva, fiducia in sé, leadership, capacità di lavorare in gruppo, empatia e flessibilità, capacità di prendere decisioni sotto pressione e in momenti difficili, gestione dello stress, facilità nella delega, consapevolezza organizzativa e gestionale, ecc.
Competenze trasversali vs competenze nozionistiche
Indipendenti dalle “competenze nozionistiche”, le competenze trasversali, in passato, erano richieste quasi esclusivamente ai manager e chi le possedeva poteva sfruttarle a suo favore come marcia in più per fare carriera. Si tratta di skill che non vengono insegnate e sviluppate nei normali percorsi scolastico-accademici, bensì sono competenze che la persona acquisisce attraverso il vissuto personale: dall’esperienza in famiglia, all’interno di realtà sportivo-associative, attraverso attività parallele a quelle di studio e di lavoro. Certo è che il loro sviluppo contribuisce a irrobustire la persona, a darle sicurezza, a fornirle tecniche e strumenti per gestire situazioni difficili e a migliorare la sua efficacia lavorativa.
Le competenze trasversali più apprezzate nel mondo del lavoro fanno riferimento sia alla sfera relazionale sia a quella comportamentale. Doti non sempre misurabili a priori, che però fanno la differenza e che spesso la persona non ha neppure piena consapevolezza di possedere.
Quali sono le competenze trasversali più richieste?
Volendo fare una lista non esaustiva, tra le soft skill più richieste ci sono:
- Autonomia nell’operare
- Abilità nel guidare un gruppo
- Fiducia in se stessi
- Capacità di adattamento
- Abilità nel pianificare e organizzare
- Capacità di organizzativa e di gestione
- Precisione e attenzione al dettaglio
- Desiderio di tenersi aggiornati
- Capacità di reperire informazioni
- Problem solving
- Approccio analitico e non convenzionale alle difficoltà
Così come è vero che le soft skill non vengono apprese attraverso i normali percorsi scolastici, è vero anche che un Percorso di Coaching può essere un metodo utile non solo a prendere consapevolezza di queste competenze ma anche a lavorarci e allenarle.
Se sei interessato a un Percorso di Coaching per le soft skills scrivimi.
