Durante un percorso di formazione come Coach mi è stato chiesto (ed è stato chiesto anche ai miei compagni) di dare una definizione di Coaching partendo da quelle più istituzionali (vedi AICP, ICF, ecc). Questo è quello che abbiamo “partorito”: Il Coaching è il laboratorio dove l’individuo sano (o il gruppo) sperimenta, attraverso un metodo di allenamento definito, la possibilità di favorire un cambiamento interiore, esprimendo il proprio potenziale al fine di autorealizzare se stesso ed essere felice. Tu che [...].
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Prima di chiederci quale sia il nesso tra comunicazione e Karate (o meglio tra comunicazione e arti marziali orientali in generale) vorrei provare a spiegare cosa si intende (e cosa intendo io) per comunicazione efficace. Spesso siamo portati a pensare che parlare equivalga a comunicare ma questo non è sempre vero, anzi direi che è raramente vero. La mia formazione scolastica è tecnico-scientifica e non ho studiato il latino. Cercando su internet ho però trovato questa definizione: comunicare, dal latino [...].
È indubbio che la comunicazione digitale abbia facilitato i rapporti, abbia permesso di connettere le persone di più rispetto a un tempo, aumentando di fatto il nostro potere comunicativo. È altrettanto vero però, che questo tipo di comunicazione manca spesso di alcuni aspetti fondamentali, tipo: la componente para-verbale e quella non-verbale. Emoticons, testi in maiuscolo o in grassetto tentano di ovviare al problema ma ci riescono veramente? Come fare quindi per rendere efficace la comunicazione nel ventunesimo secolo, sfruttando gli [...].
Nella comunicazione come nella vita non possiamo nasconderci dietro agli alibi. Sbagliare si può e si deve, accettare l’errore come un momento fondamentale nella fase di crescita e di apprendimento è importantissimo! Più facile però trovare un alibi, una scusa per non avercela fatta, per poter fare meno la prossima volta, per far scendere le aspettative, essere infelici e così potersi lamentare ed elemosinare l’attenzione altrui oppure scaricare la colpa su chi si è messo in gioco e si è [...].
Se vogliamo essere efficaci sforziamoci di esprimere le nostre intenzioni in positivo, abolendo il termine NON. Questo fa sì che noi si inizi a “darci una direzione” e nello stesso tempo si porti l’attenzione dell’altro su ciò che desideriamo e non su ciò che non desideriamo. Siamo tutti bravissimi a dire dove non vogliamo andare, cosa non vogliamo fare, ecc. mentre siamo meno bravi a dire e a dirci dove vogliamo andare, cosa vogliamo fare, ecc. Alleniamoci a esprime le [...].
In occidente il concetto di “non voler possedere” viene spesso affiancato al concetto di rinuncia consapevole a qualcosa che ci piace, che vorremmo fare nostro o che vorremmo mantenere in nostro possesso. Al contrario, in oriente, questa espressione assume un significato più profondo e liberatorio, ovvero: liberare il pensiero dall’idea (malsana) che sia possibile (davvero) possedere qualcosa. Ciò non significa, rinunciare a tutto. Dobbiamo vivere su questa terra e dobbiamo farlo secondo le regole di una società che, in parte, [...].
Il grande samurai Miyamoto Musashi, considerato il più grande spadaccino della storia del Giappone, diceva: “Se sguaini la spada devi essere interiormente pronto a uccidere l’avversario”. Forse Musashi, col suo pensiero, voleva suggerirci di sforzarci di fare le cose fino in fondo oppure di lasciarle andare del tutto. Un pò come quando non siamo sufficientemente motivati e decisi a metterci in dieta. In un caso del genere, meglio lasciar perdere. Altrimenti anche solo fare la spesa diventerà lungo ed estenuante [...].
A chi mi chiede come si possano mettere assieme Arti Marziali e Comunicazione, dico che c’è una forte affinità tra pratica marziale, principi del combattimento e comunicazione: molti dei principi buoni per uno, migliorano (anche) la qualità dell’altro. Proprio l’aver compreso questo nesso, mi ha dato lo spunto per creare un percorso (atipico e non convenzionale) che mette assieme i due ambiti (che tra l’altro, sono entrambi parte del mio lavoro). Perché se è vero che non tutti siamo attratti [...].
Ogni cosa intorno a noi si esprime in maniera indipendente dal fatto che la apprezziamo o ce ne accorgiamo. Si potrebbe dire che tutto accade a prescindere da noi e che la facoltà di porre attenzione a ciò che accade, è una opportunità che possiamo decidere di sfruttare o di sprecare. Accorgerci del manifestarsi di ogni cosa nell’Universo è compito nostro: se ce ne accorgiamo, avremo la possibilità di meravigliarci, beneficiarne e rallegrarci. In caso contrario non lamentiamoci di avere [...].
Tutti noi nel corso della nostra vita ci troviamo a pronunciare frasi del tipo: “Questa estate, quando sarò in ferie mi prenderò il tempo per leggere quei libri che se ne stanno sul comodino, mi prenderò cura di me facendo delle belle e rilassanti passeggiate e poi finalmente uscirò un pò perché non ne posso più di questo estenuante ritmo casa-lavoro.” Oppure: “Quando andrò in pensione mi rifarò di tutto. Mancano ancora solo dodici anni e poi investirò i miei [...].