La leggenda vuole che il kintsugi (金継ぎ), o kintsukuroi (金繕い), letteralmente “riparare con l’oro” o “congiungere con l’oro”, sia una pratica giapponese risalente al XV secolo, il periodo dello Shōgun Ashitaga Yoshimasa. Si narra che lo Shōgun, rimasto deluso dalla riparazione non proprio professionale di una delle sue tazze preferite, pregò alcuni artigiani del tempo di escogitare una soluzione che fosse esteticamente più gradevole. Fu così che nacque la tecnica, o potremmo dire l’arte, del kintsugi. Spesso per la cerimonia [...].
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La prossemica studia l’utilizzo dello spazio e delle distanze che vengono adottate dalle persone quando si relazionano e comunicano tra loro e può essere utilizzata per dare importanti informazioni sul tipo di rapporto che esiste fra gli interlocutori. Il termine prossemica è stato utilizzato per la prima volta dall’antropologo statunitense Edward T. Hall (16 maggio 1914 – 20 luglio 2009) nel lontano 1963. Questa disciplina ci dice che le distanze che quotidianamente stabiliamo sono un preciso indice del tipo di [...].
Secondo Albert Bandura (psicologo canadese tra i padri della Psicologia Cognitivista) l’essere umano non è semplicemente il veicolo delle proprie pulsioni e neppure l’inconsapevole esecutore di qualche copione preordinato, bensì è un agente attivo. Partendo da questo assunto, fattori personali interni a ogni individuo (eventi cognitivi, affettivi, biologici), il proprio comportamento e l’ambiente di appartenenza divengono fattori causali interagenti che si influenzano reciprocamente. Ecco che la capacità umana di fare accadere gli eventi, di intervenire su questa realtà figlia di una [...].
Per i Cinesi e per la filosofia Taoista, alla base della Medicina Tradizionale Cinese, la posizione eretta è, fra tutte, la più importante perché è quella che consente all’uomo di entrare in connessione con la terra (e il mondo terreno) e allo stesso tempo con il cielo (e il mondo spirituale). Con i piedi ben piantati al suolo e con il capo rivolto al cielo, l’essere umano, che ne sia consapevole o meno, diviene anello di congiunzione e canale energetico [...].
Scopo del coaching è rendere consapevole il coachee delle proprie potenzialità personali, di quelle già conosciute e manifeste e anche (e soprattutto) di quelle ancora nascoste, mai scoperte, affinché esse possano essere allenate quotidianamente e con costanza. Così facendo, tali potenzialità avranno modo di trasformarsi in nuove competenze da utilizzarsi non solo per il raggiungimento degli obiettivi autodeterminati oggetto del percorso di coaching ma, più in generale, in tutti gli ambiti della vita. La conoscenza di sé (e quindi la [...].
Continuando sul tema della relazione in generale e in quella tra coach e coachee in particolare, possiamo citare la teoria psicologica dell’Analisi Transazionale di Eric Berne. Questa teoria parla di “posizioni relazionali” in termini di valore che i due soggetti facenti parte della relazione, attribuiscono a sé e all’altro. Ecco che se posso considerarmi OK o NON OK e nello stesso modo posso considerare l’altro come OK o NON OK, le quattro forme di relazione risultanti sono: IO sono OK, [...].
Così come scrive Raffaello Rossi, Counselor ed esperto di comunicazione e relazione di aiuto e come ribadito e teorizzato anche da Alessandro Pannitti e Franco Rossi della Scuola INCOACHING®, la relazione di coaching si deve concentrare sulla persona in quanto tale e non sulla persona come portatrice di un problema. Peggio ancora dare priorità al problema dimenticando la persona. Per fare ciò è utile tenere a mente le quattro A della relazione efficace di Coaching: Accoglienza, che sta a significare [...].
Il quinto assioma della pragmatica della comunicazione umana di Paul Watzlawick, afferma che: “La comunicazione è simmetrica o complementare”. Comunicazione e interazione tra individui seguono cioè due diverse dinamiche: quella simmetrica (basata sull’uguaglianza) e quella complementare (basata sulla differenza). Nel primo caso si tende a rispecchiare il comportamento dell’altro ed è per questo che l’interazione viene detta simmetrica. Nel secondo caso, il comportamento dell’uno completa quello dell’altro e costituisce un tipo diverso di relazione che viene detta complementare. Nella complementarietà [...].
Il secondo assioma della pragmatica della comunicazione umana di Paul Watzlawick, afferma che: “La comunicazione umana si sviluppa sempre su due piani: il contenuto e la relazione. Il piano della relazione classifica il contenuto della comunicazione”. Questo sta a significare che ogni atto comunicativo non trasmette soltanto una componente puramente informativa, ma al tempo stesso attiva anche un comportamento. Tale comportamento è frutto della componente di relazione che, consciamente o inconsciamente, trasmettiamo al nostro interlocutore. Solo di rado la componente [...].
Il termine Coach è una parola inglese, di uso abbastanza comune ai giorni nostri, che si può tradurre con allenatore, di conseguenza la parola Coaching richiama il concetto di allenamento. Nonostante si tratti di un termine molto utilizzato in ambito sportivo, il suo utilizzo nell’ambito dello sviluppo personale è abbastanza recente. I suoi predecessori più illustri hanno però una storia ben più antica. La maieutica socratica Socrate nasce ad Atene nel 469 a.C., viene ricordato per essere stato uno dei [...].